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Scambiarsi i ruoli in modo fluido:

Possibilità coreografiche per intaccare i ruoli eteronormativi di genere nella danza sportiva

Introduzione

Le danze latine da competizione, la controparte agonistica del ballo sociale di coppia, sono una disciplina popolare soprattutto nel Nord del mondo.

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I ballerini eseguono cinque danze in ogni round: Samba, Cha Cha Cha, Rumba, Paso Doble e Jive. A volte le prime due danze vengono scambiate, a seconda della federazione che organizza la competizione. Ecco un esempio di una gara di alto livello:

La danza sportiva è coreografata e non improvvisata.

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Nella danza sportiva non c'è una vera e propria necessità di guidare e seguire: sebbene la danza sportiva derivi dalla “social dance” tutte le routine sono coreografate, . Nel ballo sociale, chi segue di solito non sa quale mossa seguirà.

Entrambi i partner conoscono la routine alla perfezione. Guidare e seguire è più una questione di estetica: crea resistenza e velocità, dramma ed emozione, e una performance di genere "appropriata". In questo modo, la relazione tra le due parti ritrae, assieme alla coreografia, una performance eteronormativa.

Questa coordinazione tra partner è facilitata e gestita con la 'presa'. La presa riguarda sia la funzione - i punti di contatto che consentono ai partner di comunicare tra loro in modo tattile - sia l'estetica cis-eteronormativa: la presa dà al mondo esterno l'illusione che il partner uomo sostenga la partner donna. È tutta un'illusione, tuttavia, poiché lei si sorregge in modo indipendente.

Le basi della connessione

La danza sportiva si basa sulla sincronizzazione del movimento fra due corpi. Nella sua forma più semplice, si rappresenta così:

Sebbene non ci sia bisogno di improvvisare ciò che verrà dopo, la scena della danza sportiva vede un indicatore di qualità nel fatto che le donne si atteggino come se non sapessero cosa sta per succedere, per creare un certo ritardo o resistenza nella connessione e una causalità: lei non farà nulla che lui non abbia suggerito. I maestri che insegnano i concetti della guida eteronormativa usano un linguaggio che ha un forte impatto sulla la mentalità e sull'autostima degli studenti, soprattutto se sono molto giovani. Qualsiasi genitore in attesa che il figlio o la figlia finisca la sua lezione privata o che abbia accompagnato l'atleta alle competizioni avrà sentito espressioni come "È lui che deve decidere" o "Come ragazza devi seguire ciò che lui vuole fare" o "Le ragazze non devono usare il cervello". Alcuni insegnanti di alto livello poi esagerano, arrivando al punto di spiegare agli stage che se lui non ha dato il via, lei non deve neanche respirare. ³ Ecco un esempio:

Le danze latine da competizione sono nate dall'appropriazione culturale di balli provenienti dai paesi latinoamericani come Cuba o il Brasile. Questi balli sono stati poi importati in Europa e trasformati, standardizzati e codificati per essere commercializzati a un pubblico bianco della classe media. ¹

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L'appropriazione europea di danze originariamente latino americane le ha alterate notevolmente, a volte mescolando diversi balli in un unico ballo da competizione. È interessante notare che la danza sportiva ha subito una rapida evoluzione verso il "di più": "più grande, più veloce, più forte", allo scopo di attirare l'attenzione dei giudici. Di conseguenza molti temono che lo stile originale dei balli possa perdere la sua identità. Per contrastare questo senso di perdita, nella danza sportiva si continua a fare riferimento alle "basi" o alle "radici": alcuni si sono dedicati allo studio delle "culture originali" delle danze latine, rendendosi però conto che non c'è molto da imparare da queste, poiché le danze nelle competizioni di danza sportiva non hanno quasi nulla a che fare con le danze dell'America Latina. Ad esempio, Hazel e Alan Fletcher sono stati in Brasile nella speranza di imparare i fondamenti della samba, ma il loro sforzo non ha prodotto i risultati sperati.

Come risultato di questa appropriazione neocoloniale delle danze latinoamericane, eteronormatività, omofobia, razzismo, transfobia e sessismo sono all'ordine del giorno non solo in pista, ma anche fuori dalla pista.² Questi sistemi di oppressione sono costitutivi dello stile e si manifestano in molti modi. Quello che ci interessa qui è l'imperativo cisheteronormativo che gli uomini guidano e le donne seguono: una sorta di legge sociale che non deve essere infranta.

L'interazione del rapporto tra i due partner e la coreografia si manifesta nel principio di centralità.  L'uomo è sempre al centro, mentre la donna viene mostrata come un oggetto grazioso, offerto allo sguardo del pubblico.

I passi dell'uomo sono per lo più semplici, molto limitati nello spazio e diretti verso il pubblico per distoglierne lo sguardo oggettivante.

Nelle routine eteronormative in cui i ruoli sono distribuiti compulsivamente in base al genere, coreografia e partnering si intrecciano per creare un'estetica ciseteronormativa che glorifica la supremazia maschile e la sottomissione femminile.⁵

"Molti insegnanti di alto livello arrivano al punto di spiegare che se lui non ha dato il via, lei non deve neanche respirare"

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La creatività che emerge del continuo scambio di ruoli non ha limiti e solo quando molte coppie avranno sperimentato questa tecnica scopriremo che cosa è possibile; fino ad allora, possiamo ammirare Michael Chen Yichao e Steven Greenwood (o provarci noi direttamente)!

Le coreografie "queer" nella danza sportiva

Sebbene si supponga che la divisione eteronormativa dei compiti sia basata su una "natura" o "essenza" di genere, le competenze coinvolte nel guidare o seguire non sono in realtà correlate al genere o al sesso. Il prerequisito per ballare qualsiasi ruolo è un corpo abile e anni di allenamento e pratica.

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Anche i massimi esperti di Danza Sportiva concordano sul fatto che nessuno nasce un grande ballerino.

Il mondo del ballo sociale queer lo sa da decenni, e oggigiorno anche le scene di ballo sociale più normative cominciano a uniformarsi. La scena dell'Equality DanceSport, che si è sviluppata per consentire ad alcuni membri della comunità queer di competere, ha anche implementato l'opzione per tutti di ballare nel ruolo che desiderano, e persino di cambiare ruolo durante il ballo. Alcuni Paesi che fanno parte della WDSF stanno già implementando coppie dello stesso sesso (Austria) o lo scambio di ruolo (USA) nelle loro competizioni nazionali.

Separare il sesso e il genere dai ruoli della danza di coppia decentra il genere come criterio di giudizio implicito e interrompe la norma ciseteronormativa. Questa separazione porterebbe a una rivalutazione delle coreografie allo scopo di includere momenti in cui i partner cambiano ruolo durante una performance di danza.

Vogliamo dimostrare come sarebbe il ballo di coppia se consentissimo lo scambio dei ruoli all'interno di una singola danza, rispettando al contempo i criteri di qualità espliciti del WDSF, che tra l'altro non menzionano affatto il genere. In altre parole, manteniamo la tecnica; cambiamo solo un parametro.

La coreografia può diventare ancora più interessante aggiungendo più persone che si scambiano i ruoli in modo fluido.

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Si potrebbe obiettare: “Questo non è un obiettivo realistico all'interno delle competizioni”; noi però vorremmo ugualmente incoraggiare i coreografi a sperimentare con le formazioni di gruppo e con i diversi scambi di ruolo nella danza.

In contrasto con le competizioni in formazione, siamo interessati ai molteplici modi di relazionarsi e alla plasticità neurale incoraggiata dagli scambi di ruolo all'interno di una costellazione più ampia. Qui dimostriamo questi principi con la stessa routine, questa volta estesa a un gruppo di danzatori. 

Questa sequenza può essere resa più interessante aggiungendo momenti in cui i ballerini si scambiano i ruoli. Notate come la routine diventa più tridimensionale e l'interazione tra i due corpi si evolve continuamente.

Illustriamo questo principio con una routine che abbiamo trasformato per dimostrare come lo scambio dei ruoli offra molteplici possibilità dal punto di vista creativo. Iniziamo con una versione eteronormativa.

La versatilità necessaria per scambiarsi i ruoli permette di dare un tocco di virtuosismo alle coreografie e alle performance. Ecco una dimostrazione della creatività coreografica conseguente al continuo scambio dei ruoli in un breve video di Rumba di base:

Perché è importante scambiarsi i ruoli e come implementare questa tecnica nella nostra danza

Qualcosa di nuovo e significativo potrebbe emergere e sostituire l'immagine dell'uomo forte che muove una donna fragile, consentendo interazione, scambio e giocosità nell'esplorazione di nuove possibilità coreografiche scollegate dalla ciseteronormatività. Il cambiamento ci consentirebbe anche di sperimentare chi siamo sulla pista da ballo, indipendentemente dal genere e dal ruolo nella danza, offrendoci uno spazio per scoprire chi vogliamo essere veramente, con meno pressione per conformarci alla norma.

Siamo consapevoli che c'è ancora molto da fare affinché questo cambiamento abbia luogo nelle competizioni eteronormative.

  • Dal punto di vista pragmatico, gli insegnanti di danza e i coreografi dovrebbero creare le coreografie in base alle capacità dei loro ballerini, piuttosto che in base al genere;

  • Insegnanti e giudici dovrebbero essere formati per decostruire lo sguardo ciseteronormativo.

  • E su un piano più metaforico, dobbiamo fare in modo che sia cool per gli uomini essere guidati dalle donne - e la certezza che questo passo sarà estremamente difficile è un riflesso di problemi sociali ben più ampi. 

Ne siamo consapevoli, ma vogliamo iniziare da qui sviluppando un nuovo immaginario, positivo e che ci consenta di espandere la nostra immaginazione verso cose che non pensavamo possibili.

"La versatilità necessaria per scambiarsi i ruoli permette di dare un tocco di virtuosismo alle coreografie e alle performance. "

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"Dobbiamo fare in modo che sia 'cool' per gli uomini essere guidati dalle donne e la certezza che questo passo sarà estremamente difficile rispecchia problemi sociali ben più ampi. "

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"Molti insegnanti di alto livello spiegano agli stage  che lei non dovrebbe neppure respirare se non è stato lui a iniziare."

Esemplifichiamo questo principio con una routine che abbiamo trasformato per dimostrare l'ulteriore creatività coreografica che deriva dagli scambi di ruolo. Iniziamo con una versione eteronormativa.

Questa coreografia diventa più interessante aggiungendo momenti in cui i ballerini si scambiano i ruoli. Si noti come aumenta la tridimensionalità e come l'interazione tra i due corpi si evolve continuamente.

La coreografia diventa ancora più interessante se si aggiungono degli altri "corpi" che si scambiano i ruoli continuamente in modo fluido.

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Si potrebbe obiettare: “Questo non è un obiettivo realistico all'interno delle competizioni”; noi però vorremmo ugualmente incoraggiare i coreografi a sperimentare con le formazioni di gruppo e con i diversi scambi di ruolo nella danza.

In contrasto con le competizioni in formazione, siamo interessati ai molteplici modi di relazionarsi e alla plasticità neurale incoraggiata dagli scambi di ruolo all'interno di una costellazione più ampia. Qui dimostriamo questi principi con la stessa routine, questa volta estesa a un gruppo di danzatori. 

La versatilità necessaria per scambiarsi i ruoli permette di dare un tocco di virtuosismo alle coreografie e alle performance. Dimostriamo il tipo di creatività coreografica che deriva dal continuo scambio dei ruoli in un breve video di Rumba di base:

"La versatilità necessaria per scambiarsi i ruoli  permette di dare un tocco di virtuosismo  alle coreografie e alle performance."

"Dobbiamo fare in modo che sia 'cool' per gli uomini essere guidati dalle donne e la certezza che questo passo sarà estremamente difficile è un riflesso di problemi sociali ben più ampi. "

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